Cookie, cambia tutto: le nuove regole UE rivoluzionano consenso e tracciamento online

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20 Novembre 2025, di Anna Fabi – PMI.it

Il nuovo pacchetto legislativo in materia digitale appena presentato dalla UE (il Digital Omnibus Package) è destinato a ridefinire in maniera rivoluzionaria le regole applicate nei paesi dell’Unione Europea in materia di cookie, tracking (tracciamento e profilazione) e gestione del consenso online.

Il nuovo assetto mira a semplificare la navigazione per gli utenti e alleggerire gli oneri delle imprese, pur mantenendo gli standard di protezione dei dati. Ma non manca il risvolto della medaglia. Vediamo tutto.

Consenso e tracciamento online: come cambiano i cookie

Il pacchetto legislativo tocca vari aspetti operativi e sostanziali. L’impatto è dirompente per gli utenti (che vedranno cambiare in modo radicale la loro esperienza di navigazione) ma soprattutto per le aziende, che dovranno riprogettare i loro sistemi di raccolta del consenso. Le modifiche riguardano non soltanto l’ampliamento delle eccezioni al consenso e l’introduzione di segnali automatici machine-readable ma anche una revisione del rapporto tra le norme sul tracciamento e il Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR).

Ecco di seguito una pratica sintesi delle novità in arrivo.

  • Eccezioni al consenso: alcune tecnologie di tracking – come cookie o strumenti analoghi – potranno essere utilizzate senza esplicito consenso dell’utente per scopi quali sicurezza del servizio, misurazione dell’audience o funzionalità richieste direttamente dal soggetto. Questo amplia le deroghe già previste nell’attuale direttiva ePrivacy.
  • Segnali automatici e preferenze implicite: viene introdotta l’ipotesi che browser, sistemi operativi o wallet digitali possano inviare segnali machine-readable che indicano le preferenze dell’utente in materia di tracking (ad esempio «non consentire cookie di profilazione»). Le aziende saranno tenute a rispettare tali segnali una volta adottati gli standard tecnici.
  • Interazione con il GDPR: la proposta chiarisce che, quando il tracciamento implica il trattamento di dati personali, sarà possibile fare riferimento al GDPR come base giuridica, superando in parte le sovrapposizioni tra regole e semplificando l’interpretazione.
  • Maggiore chiarezza per gli utenti: obblighi di trasparenza rafforzati, possibilità per gli utenti di revocare il consenso in un semplice click, e pausa temporale (ad esempio sei mesi) durante la quale non sarà riproposta la richiesta di nuovo consenso per le stesse finalità.

Come dovranno adeguarsi aziende online e siti web

Le imprese online, i gestori di siti web e le piattaforme digitali dovranno adeguarsi a un nuovo scenario in cui la gestione del consenso e del tracciamento diventa più flessibile ma anche tecnologicamente più orientata.

  • Revisione banner cookie e CMP: i consueti pop-up che richiedono «Accetta / Rifiuta» dovranno essere rivisti. Potrebbe essere necessario implementare sistemi che riconoscono i segnali automatici di preferenza o integrarli nei browser. Occorre valutare il flusso utente attuale e prepararsi a nuove modalità tecniche.
  • Audit delle finalità non soggette a consenso: occorre verificare quali attività di tracking possono rientrare nelle eccezioni (misurazione dell’audience, sicurezza, funzionalità strettamente necessarie) e documentare gli ambiti, le basi giuridiche e i processi che ne garantiscono la legittimità. Le imprese che intendono avvalersene devono essere pronte a motivare la scelta in caso di controllo.
  • Integrazione con sistemi tecnici avanzati: per gestire segnali automatici, sarà necessario aggiornare cookie banner, tag manager, gestori di consenso e potenzialmente collaborare con browser o fornitori di wallet/stack tecnologici. Le PMI dovranno valutare investimenti in piattaforme compatibili con i nuovi standard.
  • Formazione e compliance interna: team legale, IT e marketing dovranno collaborare per aggiornare policy interne, modulistica, informative privacy e meccanismi di revoca del consenso semplificata. Inoltre, le imprese dovranno monitorare il processo legislativo e prepararsi a modifiche nazionali che recepiranno le direttive UE.

I vantaggi per gli utenti e i rischi da considerare

Dal punto di vista degli utenti, le novità dovrebbero portare a un’esperienza web meno invasiva e più trasparente: meno banner che interrompono la navigazione, possibilità di esprimere preferenze una sola volta tramite impostazioni del browser o wallet, e maggiore chiarezza delle finalità di tracking. Tuttavia, restano alcuni punti da tenere d’occhio.

  • Meno pop-up ma più tracciamento implicito? Le eccezioni al consenso potrebbero favorire modalità di raccolta dati meno visibili, soprattutto per la misurazione dell’audience o la sicurezza, con implicazioni per la profilazione.
  • Segnali automatici, trasparenza o black-box? Se i segnali machine-readable diventassero uno standard, l’utente dovrà comprendere come impostare le preferenze e conoscere l’impatto reale sui cookie e il tracking. È importante che le impostazioni siano chiare, facilmente accessibili e persistenti.

Quale impatto sui diritti degli utenti? Nonostante le promesse, alcune organizzazioni per la tutela della privacy segnalano che le modifiche potrebbero “erosionare” i diritti previsti dal GDPR. È fondamentale che gli utenti conservino effettive possibilità di controllo e revoca del tracciamento.