14 Novembre 2025, di Anna Fabi – PMI.it
La corsa delle imprese verso gli incentivi per rinnovare macchinari e tecnologie procede a velocità diversa tra le due linee della Nuova Sabatini. Il contatore aggiornato sul portale istituzionale mostra infatti uno squilibrio evidente: mentre la misura tradizionale dispone ancora di oltre 1,06 miliardi di euro, la Nuova Sabatini Capitalizzazione è ormai vicina all’esaurimento, con appena 77 milioni di euro ancora disponibili.
Un divario che racconta due esigenze ben diverse: da un lato la necessità continua di investire in beni strumentali per restare competitivi, dall’altro il crescente bisogno delle PMI di rafforzare il proprio capitale per reggere un contesto di mercato sempre più complesso.
In questo scenario, il rifinanziamento nella Manovra 2026 assume un peso politico oltre che economico. Con le nuove risorse previste dalla Manovra, infatti, il contesto si presenta favorevole. Per le PMI italiane che vogliono innovare, modernizzare le attrezzature o puntare su processi più efficienti, pertanto, la Nuova Sabatini continua ad essere uno strumento concreto e accessibile, confermandosi una sorta di punto fermo tra le misure pubbliche a sostegno del sistema produttivo.
Fondi 2025: plafond residuo e misure a confronto
È possibile consultare il “Plafond Beni Strumentali – Disponibilità residua” sul sito web del MIMIT, che evidenzia lo stato delle risorse ancora disponibili per l’incentivo, aggiornato periodicamente. Pur condividendo l’obiettivo di sostenere gli investimenti delle PMI, le agevolazioni “Nuova Sabatini” e “Nuova Sabatini Capitalizzazione” presentano meccanismi diversi.
Nuova Sabatini Capitalizzazione
È dedicata alle PMI che avviano un percorso di rafforzamento patrimoniale attraverso l’aumento del capitale sociale. Oltre al sostegno sugli investimenti, riconosce un’agevolazione aggiuntiva alle imprese che incrementano il patrimonio netto e lo mantengono per l’intero periodo di agevolazione. L’obiettivo è rendere l’azienda più solida e attrattiva per il credito bancario.
Perché la Capitalizzazione si sta esaurendo prima? Perchè offre un duplice beneficio: sostiene l’acquisto dei beni e migliora l’equilibrio finanziario dell’impresa. È per questo che le risorse disponibili per il 2025 sono quasi terminate, mentre quelle della misura tradizionale risultano ancora ampie.
Nuova Sabatini Beni strumentali
La Nuova Sabatini Beni Strumentali è un’agevolazione promossa da diversi anni nel quadro degli incentivi facenti capo al ministero competente (ad oggi è il MIMIT) per favorire l’acquisto o il leasing di beni strumentali nuovi da parte delle PMI. È la misura più utilizzata dalle piccole e medie imprese italiane perché è semplice, diretta e focalizzata sul rinnovo tecnologico.
Possono essere agevolati materiali oppure immateriali (software e tecnologie digitali) associati alla produzione, purché nuovi di fabbrica e destinati all’attività dell’impresa. Non possono invece rientrare nell’agevolazioni i beni usati o rigenerati, i terreni e i fabbricati, le immobilizzazioni in corso o gli acconti non ancora correlati al bene. Il bene agevolato deve inoltre essere installato nella sede indicata nella domanda e non deve essere acquistato o ordinato prima.
L’agevolazione si concretizza in due fasi collegate: l’azienda presenta domanda tramite la banca o l’intermediario finanziario aderente, ottenendo un finanziamento per l’acquisto o leasing del bene; una volta concluso l’investimento e pagato il bene, l’impresa richiede il contributo in conto impianti. Il contributo è calcolato come l’importo degli interessi convenzionali applicati ad un piano standard di ammortamento (tipicamente 5 anni) sul finanziamento effettuato. Ad oggi, ad esempio, il calcolo convenzionale prevede tassi d’interesse del 2,75% per investimenti ordinari e del 3,575% per investimenti “4.0” o ambientali.
Requisiti essenziali per fare domanda
Sul sito ufficiale del ministero è disponibile la sezione dedicata alla Nuova Sabatini, dove sono presenti i documenti utili (manuale utente, convenzione con banche, elenco intermediari, circolare attuativa) e le modalità operative per la presentazione della domanda. Tra i principali requisiti per il diritto all’agevolazione:
- impresa classificata come PMI;
- investimento in beni strumentali nuovi, coerenti con l’attività produttiva;
- finanziamento deliberato dalla banca/intermediario aderente;
- domanda presentata in via esclusivamente telematica, con invio della documentazione prevista;
- rispetto dei limiti di intensità d’aiuto e delle regole di cumulo previste.
Rifinanziamento nella Manovra 2026
La Legge di Bilancio 2026 conferma il rifinanziamento della Nuova Sabatini. In particolare, risulta un’ulteriore dotazione per la misura pari a circa 200 milioni di euro per il 2026 e 450 milioni per il 2027, con un totale stimato di 650 milioni di nuove risorse. Ciò dovrebbe consentire una leva di investimenti privati di miliardi di euro, considerata la funzione moltiplicatrice della misura. Si conferma così il ruolo della Nuova Sabatini come strumento stabile di politica industriale rivolto alle PMI, in un contesto segnato da digitalizzazione, transizione tecnologica e ambientale.
Grazie al rifinanziamento, le imprese hanno un orizzonte di accesso più ampio alla misura. Restano invariati i passaggi fondamentali: presentazione della domanda, deliberazione del finanziamento, installazione del bene, richiesta del contributo. Le PMI che hanno intenzione di investire in macchinari, impianti, attrezzature o tecnologie innovative possono quindi considerare la Nuova Sabatini una priorità nella pianificazione 2026-27. È tuttavia opportuno avviare le interlocuzioni con banche/intermediari aderenti per verificare prima la capienza dei fondi disponibili al momento della domanda.
